05 Ott Il miglior impianto è un impianto semplice
Per la casa di Enzo e Sara abbiamo progettato ed iniziato a costruire un edificio a consumo energetico quasi zero. Si tratta di un edificio che non ha quasi bisogno di energia per il suo riscaldamento ed il suo raffrescamento.
Quasi… ma un pochino ancora gli serve e quindi ha comunque bisogno di un impianto. L’acqua calda sanitaria la dobbiamo pur produrre, così come la corrente elettrica per far funzionare i nostri impianti termici e di ventilazione, gli elettrodomestici e per illuminare la casa.
Un edificio iperisolato è un edificio semplice, che deve avere poca impiantistica, giusto quella che serve per garantire il comfort ed i servizi energetici essenziali.
Detto così è facile, ma cosa è o cosa è diventato il comfort per noi?
Per i nostri nonni e bisnonni era un riparo dalle intemperie e un parziale rifugio dal freddo intenso dell’inverno, con un pozzo ed un forno fuori casa e il gabinetto esterno. Per i nostri genitori era una casa dotata di acqua calda e fredda immediatamente disponibile e gas per la cottura dei cibi.
A partire dagli anni ’80 del secolo scorso abbiamo iniziato a raffrescare internamente le nostre case e con il nuovo secolo abbiamo iniziato ad utilizzare impiantistiche sempre più sofisticate.
Prima i pannelli radianti a pavimento, poi la deumidificazione, poi la ventilazione meccanica, la domotica, le caldaie a condensazione ed infine uno stuolo di macchine per la produzione di energia da fonti di energia rinnovabile. Solare termico, fotovoltaico, geotermia, cogenerazione, trigenerazione ed eolico sono parole che piano a piano sono entrate nel nostro lessico e nelle nostre case e, a poco a poco hanno cominciato ad intrigarci e a volte a complicarci la vita.
La tecnologia è buona quando funziona e non è invadente, ma è una maledizione quando non funziona e ti fa perdere tempo e soldi.
In una casa a bassissimo consumo energetico l’impiantistica deve essere ridotta al minimo: in certi climi basterebbe un impianto di ventilazione con una batteria di post riscaldamento ed una pompa di calore per produrre l’acqua calda sanitaria, ma da noi serve anche un controllo dell’umidità. Niente termosifoni, pannelli radianti, fancoil o altre diavolerie. Deve essere una cosa semplice.
La casa di Enzo e Sara la scalderemo e la raffrescheremo con un impianto ad aria: in gergo un “aggregato compatto” semplice ed in grado di garantire efficienza energetica e qualità dell’aria.
Si tratta di un armadietto di 90x60x200 cm che contiene al suo interno una pompa di calore geotermica, un accumulo per l’acqua calda e una macchina di ventilazione meccanica controllata che garantirà sempre la qualità dell’aria interna e recupererà il calore dall’aria espulsa dall’abitazione. La pompa di calore sfrutterà il terreno del giardino come fonte di energia, sia in estate che in inverno. Inoltre sul tetto della casa installeremo venti pannelli fotovoltaici, per produrre l’energia elettrica di cui la casa necessita.
L’impianto migliore è quello che non vedi e non senti. Devi dimenticarti di averlo in casa, ma lui non deve dimenticarsi di te.
E per fare sì che Enzo e Sara si dimentichino del loro impianto Ecodesign ha fatto una simulazione dinamica dell’edificio, dalla quale abbiamo ricavato le potenze esatte di cui la casa necessitava e poi abbiamo fatto ricorso ad una modellazione BIM dell’edificio e delle tubazioni dell’aria per definire i passaggi dei canali realizzata da AEstudio, per evitare di interferire con le strutture e con gli arredi.
Alla fine del cantiere ogni stanza avrà una sua piccola bocchetta dell’aria, dalla quale uscirà, a velocità lentissima e senza rumore, aria calda in inverno ed aria fresca e deumidificata in estate, ma soprattutto uscirà aria pulita, filtrata in ingresso ed in uscita, che si rinnoverà costantemente, garantendo la qualità e la salubrità di tutti i locali.
Anche questo è la la casa di Enzo e Sara… la casa del “futuro”. Continua a seguirci e vedrai che sarà realtà.