06 Mag ISOLAMENTO TERMICO: l’insufflaggio
Isolare un edificio è un passaggio importante per la sua efficienza energetica, la coibentazione come sappiamo, renderà la casa più calda d’inverno e più fresca d’estate con un conseguente risparmio di energia.
Questo comporterà un doppio beneficio:
- meno inquinamento, ambiente e salute ringraziano
- bollette più leggere
Esistono vari tipi di isolamenti termici che si differenziano non solo in base ai materiali, ma anche alle tecniche utilizzate.
Un sistema che non si usa spesso, ma che in determinate circostanze è uno dei pochi ad essere risolutivo è “l’isolamento per insufflaggio”.
Questa tecnica è fondamentale quando ad essere isolate sono delle zone della casa difficilmente raggiungibili come solai con intercapedini, sottotetti inaccessibili, oppure quando si vogliono isolare tamponamenti perimetrali a “cassa vuota” tipiche degli anni passati.
Coibentare le intercapedini significa il più delle volte, riempire uno spazio vuoto, in altri casi è possibile che all’interno siano già presenti materiali come la fibra di vetro, se gli edifici sono datati o anche pannelli in polistirene in quelli più recenti e che tuttavia non soddisfano i criteri di un buon isolamento.
In entrambi i casi è ancora presente dello spazio vuoto che contribuisce a creare dispersioni di calore in inverno e di fresco d’estate.
Ma veniamo ai materiali da utilizzare è realizzare un isolamento termico per insufflaggio, le tipologie sono:
- Isolanti espansi: il poliuretano espanso o la resina ureica espansa
- Isolanti sfusi: cellulosa, lana di vetro, sughero, perlite, canapa e calce
La scelta del tipo di isolante dipende dalla situazione da risolvere, quindi occorre sempre, prima di intervenire, effettuare un’analisi da parte dell’impresa.
Impatto zero esegue analisi di questo tipo è possiede i macchinari e le professionalità per l’esecuzione del lavoro.